giovedì 22 maggio 2008

Eh-eh-eh... così non si fa!!!


Secondo quanto ampiamente riportato dai giornali livornesi, sembra che gli ex dirigenti della Porto di Livorno 2000 (società che gestisce il traffico crocieristico nello scalo labronico) ne abbiano combinate di cotte e di crude. Titola Il Tirreno di oggi: "Shopping milionario con i soldi pubblici"; e nel catenaccio: "Gli ex dirigenti della società compravano abiti, orologi, gioielli...".
Andando avanti nella lettura dell'interessante articolo si scopre che l'ex presidente della società, nominato nel 2003 dall'allora ministro Matteoli per "interrompere l'egemonia della sinistra", ed i suoi più stretti collaboratori hanno speso i soldi (pubblici) come segue: 46mila euro di massaggi, 280 quadri, 13mila euro di acquisti presso una boutique; 6mila euro di acquisti in occhiali; 17.900 euro per un orologio Patek Philippe Oro Rosa; 27mila euro di acquisti in articoli per bambini (???); 1.353 euro per l'acquisto di un letto Softland della Lema (o cosa ci combina?).
Ma non solo: nella società gestita da questi mariuoli e bricconcelli le Fiamme Gialle dicono di aver trovato 5 milioni di euro di fatture relative a prestazioni inesistenti. La più eclatante risulta essere senza dubbio la fattura di 600mila euro per la fornitura di... CARTA IGIENICA!!!
A questo punto, come diceva Lubrano, la domanda sorge spontanea: "Ma quanto CACAVANO alla Porto di Livorno 2000?" (scusate per la brutta parola, "2000").

Venerdi 23 maggio 2008, il giorno dopo l'articolo di cui parliamo sopra, su "Il Tirreno" viene pubblicata la replica dell'avvocato dell'ex-presidente della PL 2000, il quale al fine di giustificare le assurde spese sostenute dal suo assistito e dai suoi collaboratori, chiede: "Che forse volevate un presidente barbone?".
No: noi semplici cittadini che facciamo fatica ad arrivare a fine mese ci saremmo accontentati di un presidente onesto.

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